Sabato 26 febbraio si è vissuto un pomeriggio che potrebbe essere annoverato come riscatto storico. Sono i piccoli momenti di vita comunitaria che, tutti insieme, comporranno la memoria di tempi e luoghi. È tornato il Carnevale dei bambini. Correva l’anno 2020, era febbraio, le notizie di un contagio giunto da lontano erano ancora frammentarie. Si fece Carnevale, non senza qualche timore. Il tempo era piovigginoso, preludio a ben altra pioggia. Appena in tempo e poi l’Italia sarebbe piombata nel silenzio e nella chiusura. I bambini hanno subito a modo loro un periodo angosciante, che di fatto non è ancora terminato, ma forse hanno saputo affrontare finora con il loro spirito di adattamento. Il gioco è finalmente tornato in paese. Il pomeriggio di sabato, nel campetto attiguo al gioco di bocce, è andato in scena un evento che ha soddisfatto grandi e piccini. O meglio, bambini di ogni età. Con l’organizzazione della Pro Loco di Villa Viani, lo spazio sportivo è stato occupato da giochi da tavolo divenuti da campo in forma extralarge, sono arrivati almeno cinquanta tra bambini e ragazzini. In un angolo, ben distanziato, lavora la macchina dello zucchero filato e a turno i bambini e non solo si mettono in coda per il prelibato boccone. Il favore degli spazi ha garantito il distanziamento e i giochi spettacolari lo hanno di fatto accentuato: se si parla di corsa nei sacchi…tutti saltano nei loro spazi, qualcuno vince, qualcuno cade…più manches e grandi risate. Immancabile la pentolaccia. Ben quattro sacchi presi a bastonate da bambini mascherati di varia età. In luoghi come Villa Viani si guarda sempre con interesse alle performances dei più giovani. Perché sarà vero che le olive le si devono ancora rivedere sugli alberi. Sarà vero che adesso ci sono gli agevolatori meccanici per far cadere le olive sulle reti. È però altrettanto vero che saper dare colpi di “trappa” sugli alberi è cosa da non dimenticare. Dunque, bastonate per i sacchi, esplosioni di coriandoli, caramelle, piccoli giochi, assalto a terra dei bambini e controllo attento del bottino con eventuali spartizioni con fratelli e cugini. Eventuali, siamo sempre in Liguria. Infine, grande tiro alla fune, sempre per mettere alla prova la forza di tutti. Chiusura con le immancabili bugie, preparate dalle abili mani cuciniere del paese, con tocco di meringa. Noblesse oblige. Dalle 14 alle 17, divertimento assicurato per tutti e bambini felici. Di questi tempi, è molto e meno male che le Comunità dell’entroterra, nonostante tutto, resistono e danno l’esempio.