L’oratorio di San Giuseppe

L’edificio sacro rivaleggia per mole e per eleganza con la chiesa parrocchiale. Si tratta della struttura che ospitava le riunioni e le funzioni della confraternita di San Giuseppe. Il titolo allude alla grande capacità di lavoro esercitata dalla gente di Villa Viani.

Non è chiaro però quando la confraternita ha adottato questo titolo. Di fatto esisteva un titolo precedente riferibile alla locaolità di Villa Viani, quello di Santa Maria degli Angeli. Nel 1704, però, i documenti rinvenuti da Luciano Livio Calzamiglia, parlano di un oratorio di San Giuseppe, che si trovava ancora nel sito dell’edificio condiviso dalle comunità di Villa Viani e Villa Guardia. Questo era collocato, come rivela una mappa presente in Archivio Dipartimentale di Nizza, ove oggi si trova l’unico edificio di abitazione costruito a valle del campo di calcio. 

Nel 1764 tale cappella rischiava di crollare. Per questo viene costruito il nuovo grande edificio, dovuto al progetto del 1767 di Antonio Filippo Marvaldi da Candeasco (1730-1791).

L’aspetto di maggiore interesse dell’edificio risiede nella particolare eleganza degli stucchi, tanto in facciata quanto all’interno, nell’elegante navata dalla pianta tendenzialmente ellittica con profondo presbiterio. Ne è autore Giovanni Andrea Casella, nativo di Carona, nel Canton Ticino, ora in Svizzera (1728-dopo il 1785).

A Villa Viani il Casella si impegna nel 1771 per la sinuosa facciata, passando successivamente ed a più riprese per l’interno, fino al 1780. Qui sono suoi i capitelli delle lesene e la vivace decorazione della terza campata, dell’area presbiteriale e del coro. In un contesto leggerissimo ed assai dinamico, il Casella dispiega le scene della Sacra Famiglia nella terza campata e del Sogno di Giuseppe nel catino absidale. Il Casella si impegna anche in chiesa parrocchiale, nel secondo altare a sinistra.