L’oratorio di San Bartolomeo

L’edificio sacro posto sotto il titolo di San Bartolomeo è legato all’abitato ed alla parentela dei Barnati. Si tratta di un edificio originariamente campestre, all’inizio della viabilità diretta verso le campagne. Esisteva già nel Seicento, ma viene ricostruito tra 1771 e 1772 per volere di Bianca Maria Barnato fu Giacomo. Lei aveva acquistato un terreno più vicino alla borgata. Si deve credere, dunque, che la prima cappella di San Bartolomeo fosse piuttosto distante dall’abitato. Rinnovato nel corso del XIX secolo, è stato restaurato nel 2008. In tale occasione è stata collocata anche la nuova campana, Trebino, benedetta il 24 agosto dello stesso anno. Il suo aspetto è semplice, con un intonaco appena accennato, segno di un passato storico ancora presente all’interno nelle sobrie decorazioni. Stretto e lungo, ha persino i sedili in pietra lungo le pareti, adatti ad accogliere il maggior numero possibili di persone. Interessante l’acquastantiera in pietra, entro il vano della finestra di devozione a destra. Il dipinto all’altare risale al 1848 ed è stata dipinta da un pittore di Porto Maurizio, che Luciano Livio Calzamiglia individua in Tommaso Oreggia (1813-1848). Nel 2018 è stata acquistata, con il contributo di tutti gli abitanti del Borgo e di altri della Villa dei Viani, la statua in cartapesta opera di Marco Epiocochi da Lecce, erede di una secolare tradizione artistica locale. La struttura era mantenuta dalle elemosine.