Immaginate i bambini di Villa Viani, valle Agazza, entroterra di Imperia. Un tempo centro isolato, ora periferia naturale e vivibile della piccola city di Oneglia. Una realtà rurale, con appendici industriali in valle. Bambini che vivono lo “stato di Natura”, molto liberi e sicuri di sé. Percorrono le stesse stradine ogni giorno, le piazzette, i portici. La sera del 31 ottobre è diversa. L’ora è cambiata, dopo le 17 c’è il crepuscolo. Si avviano verso la piazza principale, u Ciàn, là dove molto accade. Pochi passi e il paese che conosco è cambiato. Luci intermittenti, pipistrelli, ragni finti. Ragnatele ovunque, piccoli o grandi scheletri, fantasmi appesi alle volte di storici porticati… e ancora zucche e zucche intagliate, con la luce dentro. Qualcuno sa già di che si tratta, qualcuno un po’ meno. È Halloween…dai, in fondo è una ricorrenza “nuova”, con radici antichissime. Magari a noi è arrivata con una neanche sottile iniziativa pubblicitaria americana, però in fondo rimanda alla realtà celtica europea e già più di 2000 anni fa i Liguri di queste parti, che celti non erano, conoscevano però benissimo le realtà celtiche e avevano anche qualche uso religioso “imprestato”. E poi anche il cristianesimo ha piazzato ricorrenze importanti, Tutti i Santi e la commemorazione dei defunti attorno a questi giorni che sono sacri da millenni. Insomma, è Halloween, per i bambini è un carnevale autunnale in cui esorcizza la paura. E Halloween a Villa Viani ha un palcoscenico naturale nelle pietre di cui il paese è composto, pieno di antri ed anfratti che si prestano a più di un gioco tenebroso. Se poi ci si mette l’inventiva delle supermamme locali e il consueto impegno della popolazione, ne viene fuori una gran festa. E si conosce ancora meglio il paese, per tutti. È così che le streghe “bianche” locali inventano e realizzano giochi per i piccoli, dai 2 ai 7 anni. In piazza, dove si radunano tutti e da dove partirà infine una fiaccolata di piccoli “benandanti” che si ritroveranno in una attrezzato laboratorio creativo per terminare la serata. Per i più grandi c’è il percorso a tema, con un acuto narratore, che si rivelerà solo alla fine della camminata… una vera storia noir, appassionante: ricomporre una persona che tanti tanti anni fa era caduta dal campanile. E allora di carrugio in carrugio con veri pezzi di bravura di vari attori improvvisati per indirizzare la torma di bambini…50 ? 60 ? mah… veramente tanti. La cosa singolare è che…davvero disgraziatamente una persona era caduta dal campanile tanti tanti anni fa, ma i vecchi se lo ricordavano a distanza di secoli…che so, Barnai, Cicìn… si trattava di Giacomo, figlio di Giovanni Viani. La sa morte risale al 10 maggio 1699: troppo entusiasmo in occasione delle feste in paese per la nascita dell’erede al trono di Savoia, Vittorio Amedeo Filippo, figlio del Duca Vittorio Amedeo II. E cadde dal campanile. Forse con questo gioco gli è stata resa inconsapevolmente giustizia ! E alla fine tutti in cima al paese nel complesso della Pro Loco, un arrivederci conviviale, che finisce sempre a caldarroste e caramelle… sempre insieme, sempre “siamo tutti qui” e viva i bambini di Villa.